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al testo di Salvatore Armando Santoro
Desolazione
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Son stanco e stanco guardo questo mondo dove la melma e il fango mi sommerge neppure più pazienza e amore emerge in mezzo alla fanghiglia nuoto e affondo.
E vago come un vecchio vagabondo che ormai il suo passo al limite converge e non c’è più un affetto che deterge ormai siamo sommersi dall’immondo.
Mi chiedo a volte quale torto ho fatto ma poi mi accorgo che l’imbuto è stretto provo a passarci ma divento matto
e sento una gran fitta in fondo al petto dintorno a me ormai tutto è disfatto inutilmente un’alba nuova aspetto.